I giochi sono dunque fatti, ma c’è chi, a una settimana dalla chiusura delle urne, non riesce ancora a capacitarsi della sconfitta.
In uno slancio di autostima, ha affermato che «presto Palermo li rimpiangerà».
Ci auguriamo che il tempo guadagnato da Catania fuori dal consiglio comunale gli serva a scendere dal piedistallo e ritornare alla realtà.
Tutti i giornali hanno riportato entusiasti i dati del nostro Ateneo: secondo il rapporto, nell'ultimo anno il tasso di occupazione dei laureati a Palermo è cresciuto!
Se domani i giornali raccontassero di una soluzione concreta per farci costruire il nostro futuro qui in Sicilia, allora quella sì che sarebbe una notizia per cui gioire!
Quest’impeto di rabbia ci ha suscitato tanta tenerezza: cosa spinge un uomo a non voler lasciare un ospedale palermitano - non esattamente il posto più confortevole in cui passare le proprie giornate?
Al signore cacciato malamente dal Civico vorremmo dire: ci piacerebbe vivere in un’isola in cui il sistema sanitario le consenta di restare in ospedale, per qualsiasi tipo di cura lei abbia bisogno.
Spetta alla Regione avviare i lavori per la messa in sicurezza della zona, ma l'ente regionale si rifiuta di intervenire affermando che «non esiste un fiume denominato "Papireto"».
Intanto, però, i primi a pagare le conseguenze di questa surreale situazione sono i commercianti e i residenti della zona: chissà se per Musumeci & Co. non esistano neanche loro…
Il piano è il libro dei sogni del comune tra asili nido, illuminazione pubblica, manutenzione stradale, interventi nelle riserve e lungo la costa della città.
Nel piano compare anche la linea A del tram, grande tema di scontro in consiglio comunale. A prescindere da cosa si pensi dell'opera in sé, la vicenda del tram ha certamente dimostrato che i cantieri aperti a Palermo non sono frutto di mancanza di soldi o progetti, ma di interessi politici precisi, che trattano le opere pubbliche come strumenti utili a tornaconti personali.
A riportare i tifosi allo stadio, però, non è solo la fame di vittorie, ma anche la scelta del Palermo F.C. di ridurre il costo dei biglietti a prezzi popolari.
In un momento di grave crisi sociale, affinché il calcio torni ad essere appartenenza collettiva e popolare, è necessario che al lucro sulla pelle dei tifosi si sostituisca il loro coinvolgimento anche attraverso la riduzione dei prezzi.
Forza Palermo!
Il grande tema su cui i candidati a sindaco stanno facendo grandi promesse sono proprio le tasse, grazie all'aumento delle quali l'ultima amministrazione ha cercato di coprire i suoi buchi di bilancio. Tasse a cui però non sono mai corrisposti servizi di qualità per i cittadini.
«Con noi non aumenteranno le tasse» , è la prima promessa fatta da Fabrizio Ferrandelli, i cui hanno guidato l'opposizione all'ultima amministrazione.
Da parte sua, Lagalla promette “dieci rivoluzioni”. Non una, non due, ma dieci. Bum.
I finanzieri del Comando provinciale di Palermo ipotizzano però che la signora sia sana di mente. Adesso non solo le vogliono togliere l’assegno, ma le chiedono pure indietro i soldi per un valore complessivo di oltre 205 mila euro.
Purtroppo, la dura verità è che uno si deve "fingere matto" per avere assistenza in questa terra. Ma quella dei palermitani è una malattia che ha una cura, persino preventiva: si chiama Reddito universale di cittadinanza. Così i palermitani non escono pazzi.
E allora non possiamo che parlare dei lavoratori in lotta in questo momento a Palermo: gli ex dipendenti Almaviva e Covisian, le due società che si sono susseguite nella gestione del servizio di call center di Alitalia e della neonata Ita. Sono più di 500 i dipendenti che oggi rischiano il licenziamento.
A Palermo oggi sono tanti i lavoratori in lotta per vedere riconosciuti i propri diritti. A tutti loro, a tutti i lavoratori auguriamo un primo maggio di lotta.
Il problema è che non esiste una alternativa per Palermo tra le varie opzioni in campo: l’unica salvezza per questa città come per tutta la Sicilia è aprire lo scontro con lo Stato italiano, causa di tutti i mali. Finché non esisterà una comunità in lotta contro lo Stato, ogni candidato sarà espressione di se stesso.
E allora noi preferiamo lavorare alla costruzione dentro quella comunità antagonista, unica in grado secondo noi di essere movimento reale che abolisce lo stato di cose presenti nella nostra terra. Dunque alla prossime elezioni comunali, non votare
Lotta!
Ma il problema va oltre la singola vertenza. È evidente come a Palermo ci sia una "questione lavoro", aggravata ancor di più dalla pandemia. Guardare ad ogni vertenza singolarmente non cambia il quadro delle cose.
Serve unire le lotte e costruire una vera e propria "vertenza lavoro a Palermo". Serve un grande incontro pubblico che riunisca tutti i lavoratori in stato di agitazione, per unire i percorsi, parlarsi, riconoscersi, cooperare.
Si parla di 17 mila euro in più per il neorettore Massimo Midiri e poco meno di 7mila per il prorettore vicario; aumenti significativi anche per i componenti del consiglio di amministrazione e per i revisori dei conti.
La rabbia è tanta: come mai quando i soldi li chiediamo noi non ci sono mai? Dalla nuova amministrazione universitaria gli studenti pretendono cambiamenti, e rimarranno vigili ad osservare che questi avvengano.
Il 3 aprile, la giornata della Bandiera del Vespro, si terrà una grande manifestazione con partenza da piazza croce dei vespri e arrivo davanti il Teatro Massimo, dove si svolgeranno alcune letture e spettacoli di rievocazione. Vogliamo portare in piazza il carattere fiero e ribelle del nostro popolo. La nostre radici vanno ricordate non tanto per essere contemplate, quanto per trarne insegnamenti per affrontare il presente e il futuro.
La Rap adesso è costretta a portare i rifiuti a Catania, dove andranno a finire 4 mila tonnellate al mese d'immondizia al costo di 960 mila euro.
L'amministrazione comunale deve intervenire immediatamente, facendo il possibile per evitare che il costo ricada interamente sui cittadini, già colpiti dall’Irpef più alta d’Italia.
Questa settimana al Teatro Orione di Palermo si è tenuta l'assemblea dei mercatari. Il mondo delle sagre, dei mercati e delle fiere sta vivendo un periodo difficile.
Prima la pandemia, che ha impedito agli ambulanti di svolgere il loro lavoro e incentivato la concorrenza del commercio online. Adesso i rincari sui prezzi e la gente che non riesce ad acquistare.
Sembra che la volontà politica di intervenire ci sia, ma bisognerà vedere quanto la Regione sia disposta a mettere sul piatto per aiutare questa categoria.
Per il Presidente della Commissione Antimafia Claudio Fava, la soluzione per combattere la dispersione scolastica sarebbe «togliere il reddito di cittadinanza a chi non manda i figli a scuola».
La soluzione al problema non può essere una proposta che punirebbe indiscriminatamente intere famiglie senza, tra l'altro, pensare prima a risolvere i fattori strutturali per cui i ragazzi non vanno a scuola. Serve far sì che la scuola diventi un’alternativa reale per garantire una vita migliore ai giovani siciliani.
In questa zona, in soli nove anni, il numero di attività di commercio al dettaglio è diminuito del 34%. In forte rialzo sono invece le imprese nel settore turistico e della ristorazione; in discesa, i consumi tradizionali come abbigliamento, calzature, libri, giocattoli.
Qui si rischia una trasformazione irreversibile dell’aspetto identitario del centro storico.
La situazione è questa: il Comune attende di firmare il patto con lo Stato per ricevere gli aiuti che salveranno Palermo dal dissesto; nel frattempo la giunta è pronta ad aumentare l'Irpef. L'aumento sarà per tutti: senza distinzione tra più ricchi e più poveri e senza nessuna fascia di esenzione. Sembra proprio che, dissesto o riequilibrio, picca cancia. A pagare sono sempre i cittadini, che dovranno sostenere sulle proprie spalle il peso dei conti comunali.
Autotrasportatori, agricoltori, ristoratori, persino sindaci. Tutte queste categorie, nelle ultime settimane, si sono mobilitate contro i rincari nei prezzi di carburante ed elettricità.
Il Governo dovrebbe lavorare per trovare i 90 miliardi di euro per abbattere il costo delle bollette, invece che pensare a ripartire con le trivellazioni.
Il suicidio di una persona privata della libertà annuncia il fallimento più evidente del ruolo rieducativo delle carceri: sono le pessime condizioni, generalizzate, in cui versano le strutture, è il trattamento disumano a cui sono sottoposti i detenuti che spingono in alto i tassi di suicidio.
È la storia di tre donne, tre generazioni.
Due che prendono il reddito di cittadinanza, una l’assegno sociale. È la Sicilia, è Palermo, città in cui il reddito di cittadinanza ha, in questi anni, permesso a tanti di non affogare nella miseria, ma non di uscirne.
Qualche settimana fa, gli operatori del 118 hanno acceso le sirene in segno di protesta mentre aspettavano in fila nell’area di emergenza del pronto soccorso dell'ospedale Cervello.
Gli operatori mettevano in luce come il sistema sanitario siciliano non riesca a reggere il peso dell'emergenza, nonostante siano passati d
Per le famiglie sta diventando sempre più costoso andare al mercato: i prezzi dei prodotti alimentari si fanno sempre più alti.
A questi aumenti non corrisponde però un aumento dei salari e delle pensioni. La situazione diventa difficilmente sostenibile per molte famiglie, già in estrema difficoltà economica. Cosa fare dunque?
La domenica mattina il mercato è un luogo di ritrovo: ci si incontra tra conoscenti e si scambiano quattro chiacchiere su com'è andata la settimana.
Ogni domenica mattina vogliamo portarvi al mercato palermitano: vi racconteremo cosa succede in giro per la città, dentro i palazzi del governo e fuori nelle strade, dandovi il nostro punto di vista sulle questioni più attuali.
«I balati ra Vucciria 'un s'asciucanu mai...
c'è sempri genti chi passa, parra e sparra.
Basta firmarisi e ascutari pi sapiri i fattazzi di tutti.»