• Fsc: la Sicilia rischia di perdere 4 miliardi entro il 2032

    Fsc: la Sicilia rischia di perdere 4 miliardi entro il 2032

    Mentre ai vertici dell’Unione Europea si pensa già alla programmazione del prossimo decennio, la Sicilia sembra ancora non avere chiaro come gestire gli oltre 5 miliardi di euro del Fondo di Sviluppo e Coesione per gli anni 2021-2027.

    Di che si tratta?

    Il FSC, che congiuntamente ai Fondi strutturali europei rappresenta il principale strumento attraverso cui sono finanziati i servizi di cui ogni giorno tutti usufruiamo, rischia di andare in buona parte perduto.

    Nel maggio 2024, infatti, il governo regionale era riuscito a concordare un prolungamento dei tempi di spesa fino al 2032 con l’obbligo, però, di spendere un tot di risorse anno per anno a seguito di un apposito piano finanziario concordato con lo Stato.

    Eppure, pare che nessuno abbia tenuto fede a questi patti. Se per il 2025 era prevista una spesa di quasi 500 milioni di euro, tra ritardi burocratici e chiara mancanza di volontà politica, l’ultima rilevazione del Dipartimento di Ragioneria Generale del Mef mostra una spesa effettiva di appena 106 milioni di euro. Un divario di quasi 400 milioni di euro, cifra certamente non indifferente, specialmente tenendo in considerazione le implicazioni derivate dal mancato soddisfacimento degli accordi.

    Un’eventuale modifica di questi è, infatti, prevista nel solo caso in cui l’amministrazione regionale «fornisse adeguata dimostrazione dell’impossibilità di rispettare il predetto cronoprogramma per circostanze non imputabili a sé ovvero al soggetto attuatore dell’intervento o della linea d’azione». (Fonte: Comitato Interministeriale per la Programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, seduta 23 aprile 2024, Gazzetta Ufficiale).

    Ennesima occasione persa?

    A dicembre 2025 è oramai impensabile sperare di recuperare tutti i quasi 400 milioni di euro. La situazione sarebbe, però, ancor più preoccupante se il passo rimanesse questo fino alla scadenza del 2032. Secondo una stima di “Quotidiano di Sicilia”, i siciliani rischiano di perdere un totale di 4 miliardi di euro che verosimilmente verrebbero successivamente riallocati lontano dall’isola.

    Lo storico dell’amministrazione siciliana, che già non gode di buona fama, collocherà l’isola in fondo alla classifica in vista delle nuove programmazioni per disimpegno e scarsa capacità di assorbimento con conseguente diminuzione di finanziamenti e, dunque, di investimenti.

    Se una cosa è chiara, è che le risorse destinate all’isola spesso non mancano e di certo neanche i settori su cui bisogna investire. Non si tratta solo di cifre, ma di infrastrutture mai costruite, servizi essenziali mai garantiti, lavoro e futuro negati a una terra già in difficoltà.

    È necessario puntare su una gestione dei fondi più efficace, su una programmazione seria e su un’amministrazione in grado di trasformare i fondi in opportunità concrete.

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