Secondo la recente VIII Indagine di Cittadinanzattiva, in Sicilia soltanto il 13,7 % delle scuole dispone di una mensa: vale a dire, 489 edifici statali su 3558. Precedendo solo la Calabria (9%), nella nostra isola viene dunque negata ogni giorno, a migliaia di studenti, la possibilità di consumare un pasto completo a scuola.
La differenza con le regioni del Centro e del Nord Italia è evidente: in Piemonte, ad esempio, con un numero di scuole poco più basso rispetto a quello siciliano (3.250), più della metà degli istituti (62,4%) riesce a garantire agli studenti – soprattutto a quelli che ne hanno maggiore bisogno – almeno un pasto sano ed equilibrato al giorno.
La questione si interseca con la possibilità di usufruire del tempo pieno, che per le famiglie siciliane è ormai un vero e proprio miraggio. Anche in questo caso, infatti, la Sicilia si colloca tra gli ultimi posti nello Stato italiano e in UE, con una percentuale di appena l’11%.
A tutto ciò, sempre secondo i dati raccolti da Cittadinanzattiva, si aggiunge l’aumento dei costi per le famiglie. La Sicilia, infatti, ha rilevato, nell’anno 2024/2025, un aumento del costo annuale del pasto per gli alunni della scuola dell’infanzia e della primaria rispetto all’anno precedente; ed è la prima per percentuale, con una variazione rispettivamente del +12,76% e del +8,37%.
Nella classifica delle città più costose troviamo, infatti, Trapani, con un costo annuale del pasto di 1.152 euro, trovandosi al quarto posto dopo Torino, Modena e Livorno.
Purtroppo, a questo aumento dei costi non corrisponde un miglioramento del servizio mensa: le famiglie siciliane devono spesso fare i conti con un servizio discontinuo o inesistente, mentre le scuole spesso non dispongono di spazi adeguati o non riescono a sostenere le spese di gestione; tutti fattori che rendono quello che dovrebbe essere un diritto garantito in un lusso per pochi.
Inoltre, dei 101 progetti finanziati in Sicilia con fondi Pnrr destinati alla costruzione o all’ampliamento delle mense scolastiche – per un importo di circa 47 milioni di euro -, meno del 37% di questi fondi è stato effettivamente speso o è in fase avanzata di realizzazione.
Il diritto al servizio mensa in Sicilia resta quindi ampiamente disatteso, aggravato da un aumento dei costi e da una gestione inefficiente e disuguale dei fondi disponibili, che ricade esclusivamente su migliaia di studenti e sulle loro famiglie.