Pochi giorni fa, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legislativo che dà attuazione a un accordo siglato nel 2021, in base al quale Stato e Regione Siciliana si impegnavano a favorire il trasferimento sull’isola di imprese e cittadini, sia europei che extraeuropei, attraverso un sistema di agevolazioni fiscali, tra cui esenzioni, detrazioni e deduzioni.
Il provvedimento, che sembrerebbe riguardare esclusivamente i tributi locali, mira a due obiettivi principali: incentivare il trasferimento di persone fisiche, in particolare pensionati, che decidano di stabilire la propria residenza e acquistare casa in Sicilia; e attrarre aziende che siano incentivate a investire sull’isola.
Tale misura si spiegherebbe anche a fronte del costante calo demografico della Sicilia, che – secondo i dati Istat – ha visto la popolazione scendere, nel 2024, sotto i 4,8 milioni di abitanti, con una perdita di circa 17mila residenti in un solo anno. Un fenomeno alimentato soprattutto dalla migrazione di migliaia e migliaia di giovani verso il Nord della penisola e l’estero nel corso degli anni.
La norma trova modello analogo nel programma portoghese che, a partire dal 2009 e fino al 2024, ha reso il Portogallo il «buen retiro» di migliaia di pensionati, anche italiani, grazie a un regime fiscale particolarmente vantaggioso che avrebbe dovuto rispondere agli effetti della grave crisi economica del 2008.
Tuttavia, l’esperienza portoghese ha mostrato presto alcune criticità. Le forti proteste popolari degli ultimi anni, causate dal vertiginoso aumento dei prezzi delle abitazioni e dalla crescente difficoltà per i residenti di accedere a un alloggio a costi sostenibili, hanno portato nel 2023 l’allora primo ministro António Costa a sospendere il programma, giudicato non più sostenibile dal punto di vista economico e responsabile di una preoccupante inflazione nel mercato immobiliare.
Alla luce di ciò il decreto legislativo sulla “fiscalità di sviluppo” — che dovrà ora essere firmato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e successivamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale — andrebbe quanto meno ridimensionato.
Resta inoltre una significativa incertezza su come verranno concretamente attuate le modifiche fiscali autorizzate dal governo nazionale una volta pubblicate e, soprattutto, sull’effettivo impatto che tali misure avranno sulla vita di tutti gli abitanti dell’isola.