• Blocco stradale dei disoccupati in via Trinacria: «il lavoro dov’è?»

    Blocco stradale dei disoccupati in via Trinacria: «il lavoro dov’è?»

    Questa mattina sono tornati in piazza i disoccupati palermitani, questa volta in via Trinacria davanti l’assessorato famiglia, politiche sociali e lavoro. Blocchi stradali per  chiedere un incontro urgente all’assessore regionale Nuccia Albano.

    Occupabili? Ma il lavoro dov’è?

    «Occupabili? Ma il lavoro dov’è?», si legge nello striscione. I disoccupati protestano contro l’abolizione del Reddito di cittadinanza e la sostituzione da parte del governo Meloni con la Mia.

    «La nuova misura – spiega Davide Grasso, organizzatore della protesta – riduce la platea di accesso e condanna tanta gente che non ha figli alla miseria, prevedendo contributi miseri da 375 euro. Come si può pensare che sia possibile arrivare a fine mese così?».

    Dagli 8 miliardi all’anno per il Rdc, il governo Meloni vuole ridurre la spesa a 5 miliardi.
    Nel concreto da una media di 600 euro al mese di reddito, con i nuovi criteri si darà di meno e a meno persone. Per chi non ha figli, vive solo e ha meno di sessant’anni il contributo è di 375 euro; in coppia 525 euro. La riduzione dell’intervento toccherà i cosiddetti “occupabili, ovvero i 2/3 dei percettori attuali.
    «Li definiscono occupabili – continua Grasso -. ma il lavoro in Sicilia dov’è? Ci sono poche proposte e spesso chiedono qualifiche specifiche che non tutti hanno. Abbassare a poco più di 300 euro la rata mensile, vorrà dire costringere la gente ad accettare lavori sottopagati, sfruttati e in nero, soprattutto se contemporaneamente non si istituisce un salario minimo. Non dobbiamo dimenticare che oggi anche chi lavora rimane sotto la soglia di povertà e ha percepito il reddito come integrazione. È una vergogna».

    Idea che si inserisce perfettamente nell’idea di questo Governo che i giovani studenti siano anch’essi carne da macello per gli ingranaggi del sistema, dall’alternanza scuola-lavoro al lavoro forzato per permettere alla propria famiglia di sopravvivere.
    Per finire, nella bozza manca una voce importantissima, l’eliminazione di qualsiasi riferimento al contributo per l’affitto. Nel reddito di cittadinanza c’era una voce di 280 euro garantita a chi aveva un affitto da pagare

    Tensioni in strada davanti ai cancelli presidiati dalle forze dell’ordine con i manifestanti che hanno più volte bloccato la strada per essere ricevuti dall’assessore, non presente nella struttura.

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