• Maltempo, Contessa Entellina (PA) rimane isolata. Intervista al Sindaco

    Maltempo, Contessa Entellina (PA) rimane isolata. Intervista al Sindaco

    Un’altra giornata di forti piogge e temporali si è abbattuta ieri sulla Sicilia, causando nuovamente danni e disagi in diverse parti dell’isola. Nel comune di Contessa Entellina, nel palermitano, fango e detriti hanno invaso le vie che collegavano la città con il capoluogo. Il paese per molte ore è rimasto isolato su più fronti. I sindaci di diversi comuni si stanno trovando a dover gestire una situazione catastrofica. Abbiamo intervistato il Sindaco Leonardo Spera per capire cosa stanno significando queste alluvioni per i comuni siciliani.

    Che danni hanno causato le forti piogge di ieri? 

    Momentaneamente abbiamo le due arterie provinciali, la SP12 e la Ex consortile 30, completamente invase da fango, detriti e massi di natura enorme che ostruiscono il passaggio viario. Ieri siamo stati in costante contatto con la protezione civile e con la città metropolitana che poi ha attivato la squadra dei vigili del fuoco che ieri sera ha fatto un intervento massiccio sulla 12. Ho segnalato il tutto all’Assessore all’Ambiente Cordaro, che ha promesso che tra stasera e domani mattina invierà un mezzo pesante della forestale ad aiutare i lavori.

    I disagi per i cittadini di Contessa sono stati enormi. Ieri molti pendolari che lavorano fuori sono rimasti ingabbiati nel fango; per tirarli fuori hanno dovuto impiegare suv, trattori e altri mezzi. Ora la situazione sembra iniziare a volgere verso la normalità, tra virgolette, perché i primi varchi sono aperti. Per togliere tutto il materiale che si è scaricato sulle strade l’intervento è di natura diversa e ci vorrà più tempo. È anche crollato – o meglio, ha avuto un cedimento – il ponte di una strada comunale. In più stiamo facendo il censimento dei danni subiti dalle imprese agricole e sulle strade rurali interne. Abbiamo avuto tantissime segnalazioni, ora attendiamo solo di capire meglio come e quando verranno intensificati i soccorsi e la quantificazione stessa dei danni, e poi, vedremo…

    Al momento è possibile per i cittadini uscire dalla città? 

    Al momento è possibile uscire dalla città per altre vie, attraverso Corleone, ma Corleone ci porta nell’area interna; quindi, bisogna attraversare l’area esterna per arrivare a Palermo. Il collegamento viario più veloce che ci porta verso i servizi, quindi verso la città di Palermo, è completamente ostruito. Adesso sono aperti dei varchi, ma sono assolutamente instabili e quindi temporanei. Se dovesse piovere stanotte, anche solo con una piccola pioggia il fango tornerebbe di nuovo su strada.

    Rispetto agli anni passati, le alluvioni di quest’anno sono risultate più ingestibili? 

    Ci fu l’alluvione del 2018 (le piogge alluvionali cadute dal 31 ottobre al 4 novembre 2018 causarono enormi danni alle produzioni e agli impianti del palermitano e la morte di 10 persone, ndr). Ma almeno in quell’occasione c’era allerta rossa: questa volta l’acquazzone è stato peggiore. Nel 2018 i varchi erano ostruiti in tutte le strade ma con minore entità di danno. Qua l’intervento necessario è di natura idraulica. Va fatto un lavoro di deflusso di tutti i fanghi delle acque, che fino ad ora non c’è stato; i ponti, quei piccoli ponti che ci sono per canalizzare le acque, è vero, sono un po’ ostruiti, ma la verità è che l’evento atmosferico era di entità maggiore rispetto a quello che poteva reggere il ponte anche se fosse stato libero da qualsiasi ostruzione. Quindi no, direi che non si è mai verificata una cosa del genere.

    Iniziamo ad avere seri problemi. Se non si farà un intervento idraulico serio, di forestazione, che contenga e dia stabilità ai terreni scoscesi (le nostre strade sono state costruite in zone franose) non potremo andare avanti. Tra l’atro, Contessa Entellina si trova in mezzo a un territorio in zona rossa nel PAI – il piano dell’assetto idrologico. Essendo una zona ad alto rischio idrologico, con questa temperatura e il cambiamento climatico di oggi, non abbiamo vita facile.

    Quali azioni sono necessarie per evitare che l’anno prossimo si arrivi altrettanto impreparati alla prossima alluvione?

    Le azioni da attuare nell’immediato sono di pulizia nei canali, sicuramente, e di controllo capillare del territorio – anche verso gli agricoltori e le imprese agricole. Lo Stato e la Regione devono aiutarci, perché è una situazione emergenziale. Serve far defluire i fanghi e i detriti che scendono su strada. Ripeto, non sono quattro detriti che scendono soltanto dai canali già attivati, ma iniziano ad arrivare da altre parti; anche laddove non ci sono canali, la terra comincia a muoversi: spostamenti continui, nuovi movimenti franosi e nuovi versamenti sulle strade. Per cui il vero aiuto che ci devono dare, a lungo termine, è un intervento serio di natura idraulica, in maniera decisamente più consistente rispetto a oggi. Serve anche un intervento forestale importante, con la piantumazione di alberi che possano contenere il rischio. Credo che sia la cosa necessaria, poi bisognerebbe mettere a lavoro una squadra di tecnici per capire meglio. Se non si interviene nel breve termine, il rischio è che ogni inverno – anche quello che sta per iniziare – se dovessero verificarsi piogge di questa entità si verificherebbero situazioni drammatiche per tutti.


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