• Mondello e il mare rubato ai palermitani

    Mondello e il mare rubato ai palermitani
    Quella tra i palermitani e il mare è una relazione complicata. Ci si aspetterebbe una felice convivenza, dato lo splendido mare ben visibile all’orizzonte da ogni punto di osservazione della città. E invece, agli abitanti di Palermo il rapporto col loro mare è stato negato tanto tempo fa.
    Per quanto la città si affacci sul golfo, non si può dire che il mare bagni Palermo. La linea di costa ha subìto talmente tante modificazioni nel corso della storia, che il mare in città non c’è più davvero.
    E così, per passare una giornata in spiaggia bisogna prendere la macchina e raggiungere altri posti. Per rimanere dentro i confini della città, c’è solo un luogo in cui è possibile recarsi: a Mondello.
    Eppure, la spiaggia di Mondello è una beffa per i palermitani: il 90% della costa è recintato dagli alti steccati che delimitano le concessioni balneari, con pochissimi lidi che consentono il passaggio alla battigia.

    Più di 100 anni di concessioni alla società Italo-belga

    Nel 1910, Les Tramways de Palerme (nome dell’attuale società Mondello Italo Belga) ha acquistato 280 ettari di terra, dal cancello del Giusino fino al mare, pagandoli 578.310,42 lire e impegnandosi con il Comune di Palermo a costruire una serie di opere pubbliche per ravvivare la borgata di Mondello – tra cui il noto hotel Charleston, costruito sul mare.
    Da 110 anni la Mondello Immobiliare Italo Belga detiene la concessione della quasi totalità del litorale di Palermo, senza partecipare ad alcuna gara d’appalto e al canone irrisorio di 42.000 euro annui, ovvero 115 euro al giorno.
    Durante questo secolo di concessioni, una delle principali offerte della società per usufruire – a pagamento – della costa è stato l’affitto delle storiche cabine di Mondello, presenti già dai primi del ‘900 e che a partire dagli anni ’70 sono diventate mediamente alla portata di quelle famiglie palermitane che non potevano permettersi una casa al mare.

    Insieme alle cabine scompare l’ultimo tratto di spiaggia libera

    Prima della pandemia erano circa 6000 i fruitori delle 600 cabine presenti lungo la spiaggia. Ma la società, negli ultimi anni, ha deciso di trasformare l’offerta, riducendo drasticamente il numero di cabine e aumentando l’area destinata ai lidi, che oggi sono ben nove: Valdesi, Sirenetta, Stabilimento, Euroyachting, Onde Beach e Bassa marea, Acqua Marina, Lido Calipso, Tritone Low cost.
    Se prima una cabina costava circa €2000 euro a stagione, oggi nel lido di Valdesi un lettino e un ombrellone costano 16 euro a giornata. Una spesa insostenibile per le stesse famiglie che prima affittavano stagionalmente le cabine, e che trasforma il modo di vivere la spiaggia. I cortili delle cabine consentivano quanto meno di creare spazi di aggregazione in cui i palermitani sapevano di potersi ritrovare di anno in anno.
    Paradossalmente, se per anni le cabine sono state oggetto di giusta critica da parte di chi chiedeva che la spiaggia fosse libera e gratuita per tutti, oggi sembrano un bel miraggio: almeno tra una fila e l’altra era presente un tratto di spiaggia libera, oggi totalmente negato dalle recinzioni degli inaccessibili lidi che costringono i palermitani ad ammassarsi sulla battigia.

    I privati che ci hanno rubato il mare

    Quella a cui assistiamo a Mondello è la vergognosa svendita della nostra costa, messa nelle mani di privati che da anni lucrano sulle tasche di generazioni di famiglie che vorrebbero solo godersi il loro mare. Il tutto, facendo fruttare milioni di euro ad una società estera, con sede a Bruxelles, che non produce alcuna ricchezza nella nostra terra e che non dà nessun valore aggiunto alla spiaggia di Palermo.
    Gli stabilimenti balneari di Mondello ormai occupano praticamente l’intera spiaggia, separando con alte recinzioni coloro che pagano venti euro a testa al giorno per un lettino (principalmente turisti) da coloro che non se lo possono permettere. Così, la stragrande maggioranza dei palermitani si ritrova ad ammassarsi di fronte agli steccati per utilizzare quel metro e mezzo di bagnasciuga rimanente.

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Isole in guerra

Isole in guerra

Articoli recenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Guarda la Vucciria


Guarda Faidda

Cuntu – lu podcast di trinacria.info