• Valle del Mela: i Sindacati chiedano scusa a cittadini e lavoratori

    Valle del Mela: i Sindacati chiedano scusa a cittadini e lavoratori
    Dopo tutte le polemiche, la Raffineria di Milazzo è riuscita, negli ultimi mesi, a rispettare i limiti di emissioni imposti dall’Autorizzazione Integrata Ambientale. Ma a sconcertare non è solo il comportamento della RAM, che ha giocato carte false pur di non rispettare i limiti, quanto i Sindacati confederali, che negli scorsi mesi hanno difeso la Raffineria a spada tratta diffondendo il panico e preannunciandone la chiusura. C’è da chiedersi chi siano i veri nemici di lavoratori e cittadini quando di mezzo ci sono i profitti delle grandi aziende a discapito della salute dei cittadini.
    Riportiamo il comunicato di Cittadini contro l’inquinamento nella Valle del Mela sull’argomento.

    Il comunicato di Cittadini contro l’inquinamento

    Miracolo! Il limite definito “tecnicamente impraticabile” dai sindacati è stato traguardato in pochi mesi. 

    Come al solito, la RAM ha fatto di tutto per evitare questo limite: ha minacciato la chiusura, sguinzagliando proclami allarmistici di sindacati e “giornalisti”, ha chiesto alla politica di far sparire questo limite, ha presentato un ricorso di fatto già respinto dal TAR.

    Risultato? Una volta messa alle strette, la RAM non ha potuto far altro che adeguarsi al tanto odiato limite: in soli 2 mesi le emissioni di COV sono crollate da valori di 600 mg/mc (30 volte sopra il limite) a valori inferiori a 20 mg/mc [1]. Come ci sono riusciti? Hanno forse bloccato gli impianti? No, hanno semplicemente ripulito l’idrogeno utilizzato nell’impianto zolfo. E meno male che dicevano che il limite era “tecnicamente impraticabile”!

    E’ deplorevole che un’azienda menta spudoratamente per evitare di inquinare di meno.  Deplorevole ma comprensibile: ad un’azienda interessa massimizzare i profitti, non certo tutelare la salute di cittadini e lavoratori. Ma quando queste menzogne provengono dai sindacati, che dovrebbero tutelare quantomeno i lavoratori, assumono un sapore ancora più marcio e vergognoso

    Questo è quello che affermavano Pino Foti (FILCTEM-CGIL Messina), Francesco Donato (FEMCA-CISL Messina) e Carlo Caruso (UILTEC-UIL Messina) circa 5 mesi fa in merito al limite previsto per i COV al camino E10:

     “Una misura non prevista per nessun’altra raffineria [in realtà già prevista nelle altre raffinerie, NdR] … e tra l’altro, non raggiungibile tecnicamente … Nonostante ciò quella prescrizione con la firma del decreto diverrà comunque obbligatoria e, poiché tecnicamente impraticabile, determinerà il fermo degli impianti e la conseguente chiusura del sito” [2].

    Secondo la stampa locale i sindacati erano pronti alla mobilitazione per questo “limite impraticabile che segnerà la chiusura della Raffineria” [3].

    Il 14 gennaio rincarava la dose il segretario generale della Cisl di Messina Antonino Alibrandi«Siamo preoccupati per il possibile blocco del ciclo produttivo. Il tempo degli allarmi, quelli che abbiamo lanciato negli ultimi mesi … è, di fatto, terminato. Adesso bisogna agire rapidamente » [4].

    Ora che il limite “impraticabile” è stato traguardato in soli 2 mesi, lor signori non si vergognano neanche un pochino?

    Per quale ragione i sindacati pretendevano che le emissioni di COV al camino E10 continuassero a viaggiare sui 600 mg/mc? Perché mentivano e fomentavano le paure dei lavoratori, asserendo che il limite di 20 mg/mc fosse impraticabile? Lo sanno lor signori che nella valle del Mela sono documentati gravi eccessi di patologie legate probabilmente all’eccessivo inquinamento della raffineria? Lo sanno ad esempio che nella valle del Mela si registra l’eccesso di malformazioni congenite più grave d’Italia? Vogliono assumersi la responsabilità di tutto questo?

    Non è certo la prima volta che i sindacati lottano contro ogni ipotetica prescrizione capace di ridurre l’inquinamento. Lo stesso teatrino, con gli stessi proclami allarmistici (limiti impraticabili, che rischierebbero di far chiudere la Raffineria) è andato in scena contro le “prescrizioni sanitarie”, certamente ben più importanti per la salute dei cittadini. Prescrizioni che la RAM – anche grazie al teatrino dei sindacati – è finora riuscita ad evitare: nel 2018 sono stati gli stessi sindaci che avevano espresso le prescrizioni a ritirarle; nel 2021 invece sono stati i funzionari del Ministero ad ometterne il recepimento nell’autorizzazione, con un grave atto arbitrario ed abusivo.

    Il rispetto del limite per i COV al camino E10 è una conquista piccola ma significativa, perché indica che ridurre le emissioni si può e si deve, anche quando RAM e sindacati dicono il contrario.

    Adesso che sono stati smentiti dai fatti, i sindacalisti pro-inquinamento facciano mea culpa, chiedano scusa e soprattutto la smettano di opporsi contro ogni prescrizione volta a ridurre le emissioni ed i rischi per la salute di cittadini e lavoratori.

    Note:

    [1] Vedi comunicazione RAM scaricabile al seguente link: https://va.mite.gov.it/File/Documento/633379

    Da notare i valori decine di volte inferiori rispetto a quelli evidenziati a febbraio (https://comitatocontroinceneritore.files.wordpress.com/2022/04/proposta_diffida_ispra_mite_0043284_04-04-2022.pdf)

    [2] https://www.oggimilazzo.it/2021/12/24/raffineria-di-milazzo-i-sindacati-preoccupati-per-il-futuro-dellazienda-i-nuovi-limiti-imposti-non-sono-sostenibili/

    [3] https://www.messinatoday.it/economia/limite-prescrizione-zolfo-raffineria-milazzo-protesta-sindacati.html

    [4] https://www.oggimilazzo.it/2022/01/14/raffineria-di-milazzo-il-ministero-della-transizione-ecologica-firma-la-nuova-aia-si-rischia-il-blocco-degli-impianti/


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