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  • La marineria di Porticello scende in campo e si unisce alle proteste del comparto agricolo

    La marineria di Porticello scende in campo e si unisce alle proteste del comparto agricolo

    «I pescatori siciliani meritano rispetto»: è lo striscione esposto a Porticello in segno di protesta contro le politiche europee e nazionali che ormai da anni mettono in ginocchio il settore ittico. Nelle scorse settimane a lanciare un grido d’allarme erano stati i pescatori di Vergine Maria, Arenella e Acquasanta che rivendicavano migliori condizioni per l’intero comparto. Il grido è giunto forte e chiaro a Porticello, la più grande marineria di Sicilia per unità effettive, che ha tenuto a rilanciare il messaggio di protesta.

    «Siamo fermi, non copriamo più le spese. Con tutte queste leggi non riusciamo più ad avere un guadagno equo; abbiamo subito tre fermi tecnici, senza ricevere i compensi per le spese. Ora andiamo per il quarto. Questa situazione va avanti da anni, non ce la facciamo più; se prendiamo pesce in più ci viene detto che c’è lo sforzo di pesca se non ne prendiamo ci viene detto che non c’è pesce a mare. Adesso basta, chiediamo di sederci attorno ad un tavolo tecnico con i rappresentanti regionali e nazionali. Ma vogliamo fatti concreti» afferma Ignazio D’Amato, pescatore di Porticello.

    Sono diversi i problemi che affliggono il settore, tra i principali sicuramente i costi elevati legati all’attrezzatura, al carburante, alle licenze, alle tasse e ai contributi da versare. Ad aggravare la situazione, ci sono le normative nazionali e comunitarie che limitano le pratiche di pesca tradizionali imponendo restrizioni sulle dimensioni delle catture e delle stagioni di pesca; ai aggiunga la mancanza di sussidi per far fronte al cambiamento climatico e la concorrenza di un mercato sleale in cui i pesci d’allevamento vengono venduti in grandi quantità, pur offrendo una qualità inferiore.

    Tra le principali richieste dei pescatori siciliani:

    Caro Gasolio

    Visto il rincaro del prezzo che ha subito il ceto pescherecci di oltre il 100 % in questi anni si richiede nuovamente il credito di imposta al 35%.
    Riconoscimento di un compenso economico a favore dell’impresa durante il periodo di fermo Pesca obbligatorio.

    Fermo pesca obbligatorio

    Infatti ogni anno, come previsto da Decreto Ministeriale, viene comunicato nel corso della campagna pesca un
    periodo di fermo pesca obbligatorio per il sistema di pesca “strascico” oltre le giornate aggiuntive.

    Pagamenti fermo Pesca 2020, 2021, 2022, 2023

    È impensabile che i pagamenti dei fermi pesca obbligatori non vengano pagati tempestivamente nonostante
    gli uffici delle Capitanerie provvedano ad inviare le pratiche per singola unità di pesca. Si richiede dunque un sollecito ed il rispetto dei pagamenti entro i 6 mesi successivi del periodo di fermo
    pesca obbligatorio.

    Indennizzo per il marittimo imbarcato

    Circa il periodo di fermo pesca, l’indennizzo minimo garantito per il marittimo imbarcato, secondo Tabella, è di euro 22,00 lordi al giorno.
    Contrariamente ai dettami, nel 2023 sono stati pagati gli indennizzi del 2022 con un importo inferiore ai minimi previsti e nello specifico con importo pari ad euro 16,50 lordi al giorno. A riguardo si chiede che tale indennizzo venga riconosciuto anche all’armatore imbarcato ed inoltre si richiede l’attivazione della CISOA.

    Valorizzazione del pescato a Km 0

    Si richiede un marchio di produzione per ogni stok ittico rientrante nelle quote GSA, assegnato direttamente dal Masaf.
    Lo Stato deve garantire e promuovere i prodotti ed i produttori italiani pubblicizzando il nostro Pescato in
    ogni modo iniziando a promuovere il pescato italiano sin dalle mense scolastiche iniziando così anche un
    progetto di garanzia e buona educazione alimentare ai nostri figli.

    Quote Tonno

    Risoluzione definitiva dell’importante problematica quote tonno per la quale
    si chiede che la quota aggiuntiva riconosciuta all’Italia nel triennio venga ripartita per 80% alle unità che
    effettuano la pesca del pesce spada e il 20% alla Tonnara di Favignana visto che è l’unica a non avere una
    quota indivisa.

    Tolleranza della Maglia Minima delle Reti

    Si richiede di applicare una tolleranza corrispondente al 10% su tutti gli attrezzi di pesca in riferimento alla
    maglia minima nella misura consentita dalla legge.
    Tale tollerande deve essere concessa in ragione del fatto che gli strumenti sono soggetti a minimi cambi di
    lunghezza dovuti al contatto con l’acqua.

    Cambiamento Climatico e inquinamento

    Oggi le tante cause che compromettono l’economia del Settore Pesca sono attribuibili all’inquinamento ed al cambiamento climatico .
    Si chiede che nelle commissioni di competenza vi sia un pescatore quale delegato. I Pescatori sono le uniche
    sentinelle del mare che possono dare direttamente dati reali circa lo stato dei luoghi.


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