Un bambino di otto anni a Trapani ha contratto un’infezione da stafilococco. La causa? L’acqua che scorre dai rubinetti e che usava per lavarsi i denti è inquinata, di colore nero come il carbone.

Da un mese a questa parte la città di Trapani sta vivendo un drammatico problema con l’inquinamento dell’acqua, che riguarda sei strade e una piazza, che includono diverse attività commerciali e quattro scuole.

Francesco Sammartano, padre del bambino ammalatosi per via della contaminazione dell’acqua, dichiara di aver deciso «di far analizzare l’acqua che arrivava a casa dalla condotta comunale, e i risultati ci hanno lasciati a bocca aperta: il livello degli Escherichia Coli era superiore a quello massimo consentito per legge».

Giovanni Tartamella, residente dell’area inquinata, aggiunge che «l’acqua era di colore nero ma, soprattutto, emanava un cattivo odore. E ancora oggi, a quasi un mese, ancora attendiamo che si risolva questo problema».

Il comune aveva assicurato che, nell’attesa di riuscire a individuare l’origine della contaminazione e risolvere il problema, avrebbe garantito l’acqua ai cittadini ma, nei fatti, ciò non è avvenuto, e la popolazione si è ritrovata costretta a rivolgersi ai privati, spendendo circa 180€ ogni due o tre giorni.

Di fonte alla noncuranza delle istituzioni locali e regionali, migliaia di persone oramai da un mese sono costrette a spendere cifre esorbitanti per evitare di infettarsi usufruendo di un bene come l’acqua che, almeno sulla carta, dovrebbe essere a disposizione di tutta la collettività.