• Palermo: muore in ospedale dopo 17 giorni di attesa per un intervento

    Palermo: muore in ospedale dopo 17 giorni di attesa per un intervento

    Ha dovuto aspettare 17 giorni per un intervento: 3 giorni in pronto soccorso e i restanti (dal 24 dicembre) presso il reparto di Ortopedia del Presidio Ospedaliero “Villa Sofia” di Palermo, dove è deceduto. È l’ennesimo caso di malasanità, che si conclude con la morte di un 76enne giunto in pronto soccorso a seguito di una frattura all’omero.

    «È stato ricoverato il 24 dicembre. Poi ha sviluppato una polmonite. Non è semplice stabilire quando l’abbia contratta. Evidentemente covava un focolaio da qualche giorno. La polmonite non si sviluppa in un giorno» – afferma Davide Bonomo, primario del reparto di Ortopedia. E ancora: «non possiamo operare un paziente in condizioni non idonee. Dopo la diagnosi della polmonite sono stati presi tutti i provvedimenti e le terapie adeguate, gli specialisti non consigliavano l’intervento chirurgico perché non era nelle condizioni di poterlo subire. Non era una persona in pericolo di vita».

    Ma è la figlia Aurora a raccontare, in una intervista al Giornale di Sicilia, gli ultimi tragici giorni del padre, abbandonato a se stesso in ospedale: «Mio padre Giuseppe Barbaro è arrivato al pronto soccorso di Villa Sofia con la frattura alla spalla che si era provocato cadendo in casa il 21 dicembre. Fino al 24 è rimasto al pronto soccorso in una lettiga, in corridoio. La frattura veniva semplicemente fasciata e immobilizzata. Ci è stato detto che non c’era posto in ortopedia e solo il 24 è stato portato in reparto. Mi ha chiamato dicendo di essere legato al letto e il giorno dopo ho visto che era bloccato con fasce di plastica alle caviglie e al braccio destro. Solo quando ho protestato veniva finalmente slegato. Mi sono accorta – conclude – che aveva la febbre e solo allora gli è stato somministrato del paracetamolo. Troppo tardi i medici hanno rilevato i segni di polmonite bilaterale, ma non è stato trasferito in terapia intervsita. Il 6 gennaio è morto».

    La scarsa organizzazione della sanità siciliana, caratteristica oramai strutturale dell’isola, non passa più inosservata neanche agli occhi del presidente della Regione Renato Schifani, che con una nota ha annunciato la convocazione a Palazzo d’Orleans del direttore sanitario e del direttore amministrativo del Villa Sofia.

    Sarà questa la volta buona in cui il Governo deciderà di aprire gli occhi e investire in un diritto fondamentale dei siciliani?


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