• Young Writing History – A Parigi la prima conferenza mondiale della gioventù!

    Young Writing History – A Parigi la prima conferenza mondiale della gioventù!

    Dal 3 al 5 novembre 2023 si è tenuta a Parigi la prima Conferenza Mondiale della Gioventù, organizzata dalla rete Youth Writing History, alla quale hanno preso parte più di 400 giovani di 95 gruppi e movimenti provenienti da 49 paesi. Dalla Sicilia ha partecipato il movimento Trinacria, parte della piattaforma organizzativa dell’evento.

    Durante la tre giorni, diversi panel di analisi e workshop, intervallati da momenti di condivisione e socialità, si sono susseguiti per dare voce alle diverse delegazioni partecipanti e per condividere le rispettive analisi sulle più importanti tematiche che interessano la gioventù rivoluzionaria di tutto il mondo: dallo sguardo sulla congiuntura internazionale alla lotta di autodeterminazione delle donne nei cinque continenti.

    Il network Youth Writing History nasce proprio dalla volontà di ricercare, a livello globale, un nuovo modo di vivere, mettendo in discussione le fondamenta su cui il sistema capitalista si sviluppa e ponendo le basi per organizzare l’alternativa alla crisi che la modernità capitalista sta vivendo. In questo senso, obbiettivo è quello di cercare di costruire, attraverso il reciproco confronto, delle posizioni comuni per rilanciare un nuovo internazionalismo, che unisca lotte diverse al fine di sconfiggere un nemico comune.

    Come hanno affermato molti relatori, i giovani del nostro tempo sono nati in un periodo di caos, con l’ordine globale ormai in declino. La “fine della storia” proclamata con la caduta dell’Unione Sovietica, secondo la quale la società ha ormai raggiunto il suo stadio definitivo, ha lasciato il posto a un sistema mondiale capitalista in continua contrazione, in cui assistiamo a un’escalation delle guerre, all’aumento delle tensioni tra gli attori globali, dei conflitti per le risorse, alla distruzione ambientale, all’ascesa del fascismo e del nazionalismo. Sperimentiamo le conseguenze di questa crisi ovunque, sia nella nostra vita personale che nell’ambiente che ci circonda: isolamento sociale, femminicidi, povertà, violenza.

    Stiamo crescendo in un mondo catastrofico e rifiutiamo di accettare la realtà che ci viene presentata. Gli esempi della continua lotta tra il capitalismo e la gioventù sono innumerevoli e diffusi: dall’America Latina al Sud Est Asiatico, passando per l’Europa e il Medio Oriente fino ad arrivare in Africa assistiamo all’organizzazione di movimenti consapevoli che la fine della crisi mondiale può attuarsi solo fuori dal sistema capitalista e colonialista nel quale viviamo.  

    Per questo, la conferenza è stata oganizzara dai giovani per i giovani, stanchi di farci spiegare il mondo dagli anziani e vogliosi di decidere il nostro destino.

    D’altronde, i giovani sono stati la forza del cambiamento nel corso della storia dell’umanità, sfidando l’ordine costituito e lottando contro l’oppressione e per uno stile di vita alternativo per tutta la società. La gioventù è la forza che è sempre stata in prima linea nei movimenti e nelle conquiste storiche. Che si trattasse delle rivolte degli schiavi contro l’Impero romano e altre potenze imperiali, della resistenza alle potenze coloniali, delle guerre contadine in Europa o della rivoluzione del Sessantotto, i giovani sono sempre stati l’avanguardia del cambiamento e della lotta. Dobbiamo far rivivere quello spirito e continuare a scrivere la storia. Per questo sono indispensabili spazi e momenti di confronto, grazie ai quali è possibile lavorare e lottare per la politicizzazione delle nuove generazioni, proprio come la conferenza di Parigi, che vuole essere l’inizio di una nuova storia scritta dai giovani di tutto il mondo.

    Se nel 1848 il Manifesto del Partito Comunista gridava «Proletari di tutti i paesi, unitevi!» oggi vogliamo raccogliere questa eredità e gridare:

    «Gioventù di tutti i Paesi, unitevi e cambiate il mondo!»

    Dal 3 al 5 novembre 2023 si è tenuta a Parigi la prima Conferenza Mondiale della Gioventù, organizzata dalla rete Youth Writing History, alla quale hanno preso parte più di 400 giovani di 95 gruppi e movimenti provenienti da 49 paesi. Dalla Sicilia ha partecipato il movimento Trinacria, parte della piattaforma organizzativa dell’evento.

    Durante la tre giorni, diversi panel di analisi e workshop, intervallati da momenti di condivisione e socialità, si sono susseguiti per dare voce alle diverse delegazioni partecipanti e per condividere le rispettive analisi sulle più importanti tematiche che interessano la gioventù rivoluzionaria di tutto il mondo: dallo sguardo sulla congiuntura internazionale alla lotta di autodeterminazione delle donne nei cinque continenti.

    Il network Youth Writing History nasce proprio dalla volontà di ricercare, a livello globale, un nuovo modo di vivere, mettendo in discussione le fondamenta su cui il sistema capitalista si sviluppa e ponendo le basi per organizzare l’alternativa alla crisi che la modernità capitalista sta vivendo. In questo senso, obbiettivo è quello di cercare di costruire, attraverso il reciproco confronto, delle posizioni comuni per rilanciare un nuovo internazionalismo, che unisca lotte diverse al fine di sconfiggere un nemico comune.

    Come hanno affermato molti relatori, i giovani del nostro tempo sono nati in un periodo di caos, con l’ordine globale ormai in declino. La “fine della storia” proclamata con la caduta dell’Unione Sovietica, secondo la quale la società ha ormai raggiunto il suo stadio definitivo, ha lasciato il posto a un sistema mondiale capitalista in continua contrazione, in cui assistiamo a un’escalation delle guerre, all’aumento delle tensioni tra gli attori globali, dei conflitti per le risorse, alla distruzione ambientale, all’ascesa del fascismo e del nazionalismo. Sperimentiamo le conseguenze di questa crisi ovunque, sia nella nostra vita personale che nell’ambiente che ci circonda: isolamento sociale, femminicidi, povertà, violenza.

    Stiamo crescendo in un mondo catastrofico e rifiutiamo di accettare la realtà che ci viene presentata. Gli esempi della continua lotta tra il capitalismo e la gioventù sono innumerevoli e diffusi: dall’America Latina al Sud Est Asiatico, passando per l’Europa e il Medio Oriente fino ad arrivare in Africa assistiamo all’organizzazione di movimenti consapevoli che la fine della crisi mondiale può attuarsi solo fuori dal sistema capitalista e colonialista nel quale viviamo.  

    Per questo, la conferenza è stata oganizzara dai giovani per i giovani, stanchi di farci spiegare il mondo dagli anziani e vogliosi di decidere il nostro destino.

    D’altronde, i giovani sono stati la forza del cambiamento nel corso della storia dell’umanità, sfidando l’ordine costituito e lottando contro l’oppressione e per uno stile di vita alternativo per tutta la società. La gioventù è la forza che è sempre stata in prima linea nei movimenti e nelle conquiste storiche. Che si trattasse delle rivolte degli schiavi contro l’Impero romano e altre potenze imperiali, della resistenza alle potenze coloniali, delle guerre contadine in Europa o della rivoluzione del Sessantotto, i giovani sono sempre stati l’avanguardia del cambiamento e della lotta. Dobbiamo far rivivere quello spirito e continuare a scrivere la storia. Per questo sono indispensabili spazi e momenti di confronto, grazie ai quali è possibile lavorare e lottare per la politicizzazione delle nuove generazioni, proprio come la conferenza di Parigi, che vuole essere l’inizio di una nuova storia scritta dai giovani di tutto il mondo.

    Se nel 1848 il Manifesto del Partito Comunista gridava «Proletari di tutti i paesi, unitevi!» oggi vogliamo raccogliere questa eredità e gridare:

    «Gioventù di tutti i Paesi, unitevi e cambiate il mondo!»


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