• Cinquecento anni e ancora in piedi! I giovani baschi in marcia

    Cinquecento anni e ancora in piedi! I giovani baschi in marcia
    Nei Paesi Baschi un migliaio di giovani si è unito alle giornate di marcia organizzate da Ernai. Partendo da Zugarramurdi, passando per Amaiur ed Erratzu, arriveranno oggi a Elizondo. Un cammino per ricordare la propria storia, e rilanciare il messaggio tramite la lotta nel presente.

    La resistenza di Amaiur

    L’evento – organizzato ogni anno – ricorda la gloriosa battaglia del popolo Navarrese contro l’invasione castigliana. Amaiur è un luogo simbolico per i baschi. È il campo dell’ultima battaglia, avvenuta nel luglio 1522, che testimonia la resistenza degli ultimi 200 navarresi che combatterono la conquista castigliana, affrontando 10.000 uomini.
    Dopo due anni di sospensione, centinaia di giovani hanno aderito alla marcia organizzata dall’organizzazione giovanile Ernai in Navarra. La passeggiata è iniziata ieri, da Zugarramurdi, per arrivare ​​in serata a Erratzu. Oggi faranno una seconda tappa a Elizondo, dove si terranno un festival musicale, conferenze, workshop e un evento politico. Ieri sera è stata fatta una sosta in ricordo della battaglia avvenuta cinquecento anni fa.
    «Cinquecento anni e ancora in piedi! » è il motto della marcia di quest’anno.
    «Siamo qui. Dopo due lunghi anni, la gioventù basca marcerà e lotterà per tre giorni» ha affermato Ane Alava, portavoce dell’organizzazione giovanile. Da Zugarramurdi i giovani si sono alzati presto per partecipare alla marcia. Montate le bandiere ai bastoni, zaini e sacchi a pelo in spalla, foto e striscioni alzati per ricordare i prigionieri politici; così è partito il cammino.

    Senza memoria non c’è futuro

    Nel pomeriggio hanno fatto tappa ad Amaiur. Tutti i partecipanti alla marcia si trovavano davanti al monolite che commemora la battaglia del castello del luglio 1522.  L’archeologo Juantxo Agirre li ha accolti a nome della città di Amaiur, raccontando loro la storia della battaglia e del monolito che la commemora, demolito e successivamente ricostruito dai cittadini nel 1982.
    «I ricordi hanno bisogno delle nuove generazioni, e voi di loro». «Centinaia di giovani attivisti indipendentisti si sono radunati in questa cittadina, che rimane un simbolo della Navarra e della libertà; costruiremo un nuovo castello» ha affermato.
    «Stiamo andando avanti, perché abbiamo ancora cinquecento anni, e continueremo a resistere; continueremo a lottare per i Paesi Baschi liberi, femministi, socialisti e di lingua basca. Abbiamo la luce e la forza per farlo. Siamo in piedi; la gioventù basca si alza in piedi. Un mondo senza sfruttamento e subordinazione non cadrà dal cielo» concludono i giovani di Ernai.
    L’iniziativa si è conclusa con musica e canti popolari.
    Alla fine della giornata, i giovani hanno preso la strada per Erratzu, dove hanno piantato le tende per la notte. Oggi partiranno per Elizondo, dove si svolgerà la giornata principale con dibattiti, workshop e concerti per due giorni.

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