Questa mattina alle 10:30 agricoltori e allevatori della zona di Modica si sono dati appuntamento per protestare contro le condizioni insostenibili a cui le loro categorie sono sottoposte. Un centinaio di trattori sono partiti dalla Zona Artigianale di Modica e hanno sfilato per le strade del centro storico a clacson spianato, per riportare l’attenzione sulle loro richieste.
Ultima corsa per la sopravvivenza
Nelle scorse settimane diversi presidi spontanei organizzati da allevatori e agricoltori hanno avuto luogo in alcune città siciliane. Tra queste, Modica, dove si è formato un presidio permanente di agricoltori (per leggere la nostra intervista clicca qui). I lavoratori, manifestando una forte sfiducia nei confronti dei sindacati e dei partiti politici, hanno messo in luce le condizioni che le loro categorie si ritrovano a vivere in questo momento storico.
Le aziende agricole e zootecniche stanno rischiando la chiusura definitiva.
L’anno era già iniziato in maniera difficoltosa a causa delle alluvioni invernali, che hanno distrutto le coltivazioni e, in alcuni casi, impedito la semina. A questo si sono aggiunti i rincari sul carburante e sulle materie prime, che hanno dato il colpo di grazia alla produzione. Basti pensare che in una giornata di lavoro, per ogni trattore se ne vanno 120 litri di benzina; agli aumenti dei prezzi, molti agricoltori hanno quindi dovuto reagire chiudendo i battenti.
Ma la situazione è altrettanto pesante per gli allevatori: gli aumenti non riguardano solo i carburanti, ma anche il costo dei mangimi per gli animali, diventato ormai tanto insostenibile da costringere gli allevatori a portarli al macello.
Domani alle 11 si terrà un incontro in Prefettura insieme alle cooperative e alle organizzazioni professionali agricole per chiedere interventi mirati per le categorie in questione, pena lo smantellamento di tutto il tessuto produttivo siciliano.
Ma queste categorie non chiedono solo interventi tampone. Pretendono un riequilibrio del sistema produttivo, sbilanciato a favore della grande distribuzione e che lascia agli agricoltori le briciole.
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